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Brami impugnar la spada? Guarda bene

che sia bene temprata e puro acciaio,

e poi giudica ben se ti conviene,

perchè accetto la sfida e non m'aggaio.

Sî, voglio dire quel che fai in famiglia....

Cosa che ha fatto a tutti meraviglia.

Intanto 1'altro giorno mi hanno detto

che avevi pochi sfogli nel saccone

e che ne andasti in giro, poveretto,

a cercarli perfino nel Puntone;

poi, quasi con un peso di quintale,

salisti gobbo gobbo a Panicale.

Mi raccontano ancor che le galline

se la sera ti vedono a ridosso

fuggono svolazzando, poverine,

perchè per loro hai il dito troppo grosso.

Ma via! Se tu guardassi dentro il covo

non lo vedresti se lo fanno 1'uovo.

Vedi, ci hai degli amici nel dintorno

che ti han veduto pur che 1'orinale

correvi a travasare avanti giorno;

e poi di corsa, via! monti le scale

e con molti riguardi muovi i piedi

nella speranza che nessun ti vedi.

A volte te ne vai tranquillamente

cantarellando con la brocca in mano

a prendere dell'acqua alla sorgente.

Non lo negar... perchè lo neghi invano!

E per fare compita la faccenda,

affetti quasi sempre la polenda.

Ma c'é di meglio ...Però, sì ti dico

che questa è troppo grossa, ben lo vedo,

e per questo vuol dire, caro amico,

te 1'accenno soltanto e non la credo:

che di un largo grembiule ti fasciavi

e la figlia e la moglie pettinavi.

L'ultima è di domenica passata:

t'inzeppasti di vino e di poncini

che insieme con la rima smisurata

facevi le figliate dei gattini.

Dicevi: Evviva Galileo che vuole

che cammini la terra e non il sole!

Ma come! credo sia 1'ultimo caso!

Un uomo che pretende avere ingegno,

che ti parla di Muse, di Parnaso,

d'Elicona e d'Apollo.... e con impegno

affronta i vati e con maniera ardita.

Perchè piuttosto non la fai finita !

Povero disgraziato! Sona certo,

ti consigliano male i tuoi pensieri:

forse ti credi del cantare esperto

perchè l'hai il naso come 1'Alighieri?

Ma il naso anche se 1'hai di quel modello,

non ha nulla a che fare col cervello.

HA CERTE COSE....

 

All'amico A. Bernardini

 

Prima di tutto ti domando scusa,

mio parente e compagno Bernardini,

se ben sovente la mia, grata musa

non mi dà versi delicati e fini.

Sai, fra tanto lavoro e occupazione

si smarrisce la rima 'e la ragione.

Del resto, caro amico, se pretendi

d'essere un vate di preziosa fama

è perchè non capisci e non intendi

se la Natura ti disprezza o brama,

Và là! Di scriver versi hai preso usanza,

ma c'è poco di forma e di sostanza.

Ti feci due sonetti del pennato,

uno te ne mandai della matassa,

e tu mi rispondesti assai garbato.

Fin qui va tutto bene e tutto passa:

ma nell'ultimo, a dircela fra noi,

mi chiamasti arrogante ! .... ah, questa poi!