Carlo Bernardini |
LA RISOLATURA DELLE SCARPE
A ll'amico Leporini E.
Mi raccomando la risolatura, che sia precisa, forte e ben cucita. perchè non faccia poi qualche bruttura, domani quando faccio la sortita: pensa che non avranno mai ristoro: sono quelle da festa e da lavoro. Sai bene, torneranno i tempi brutti con le strade fangose e con la piena. Io voglio camminare a piedi asciutti anche quando diluvia e che balena. Se poi la colpa là darai alle conce, alle mie spalle non lo bevi il ponce. Spesso debbo arrancare per i monti: alla C'roce, in Roccali, al Passatoio. Credi se allora non mi torna i conti, se non è sano e resistente il cuoio, invece dí chiamarti un buon campione ti mandero più d'una imprecazione. I tuoi figli son bravi, intelligenti, son forti, son precisi nel mestieri, ma te che hai perso quasi tutti i denti, anche se tu lavori volentieri per mancanza di sangue nelle vene tutto il lavoro non ti torna bene. Dunque ti avverto: prima delle sei voglio le scarpe pronte e ben cucite, altrimenti... lo sai cosa farei? Per sistemare bene le partite invece di pagarti questa sera ti pagherò passato primavera. |
ALL'AMICO .A. B. detto Moglie
Quest'anno, mio carissimo Sandrino, con le molte pilate che raccogli hai stivato talmente il tavolino di quattrini, che al conto ti ci imbrogli. Se trovi per la strada un poverino nemmeno col buon giorno ora l,accogli. Che temi, che ti venga più vicino e ti rubi di tasca il portafogli? Eppure tante volte ti ho veduto con un gran fascio di miseria addosso.... Ma non crede al digiuno chi è pasciuto. Ora che sei venuto un pezzo grosso ti strafotti di chi t'ha conosciuto che facevi sbadigli a più non posso.
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