Luigina Parenti Luigina Parenti è nata a Buti il 20 novembre 1934. A ragione può dirsi la decana del gentil sesso, essendo già presente nella precedente edizione dei Parnaso. Ha continuato e rafforzato l'amore per la poesia ed il passare del tempo le ha conferito una grande serenità d'animo ed un'armonia di vita. E così può scrivere dei suoi ricordi, della sua vita attuale così piena di affetti, fino a gettare lo sguardo aldilà della vita terrena, confortata dalla fede. |
POI
La sera io e te parleremo di loro. sul muro un pò nero il segno di due chitarre, una libreria vuota nei nostri occhi stanchi qualche lacrima. torneranno! torneranno a sederci vicino e noi potremo, se pur con mano tremante, carezzar loro i capelli! gettando pensierí e ricordi oltre le dune della nostalgia spianeremo sentieri fioriti e, sfidando l’oscuro orizzonte, sogneremo un sereno tramonto.
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RINTOCCO DI CAMPANA
Gelida l'aria, piange una campana, verso quel cielo terso ed infinito reciso il fiore il suo profumo emana, per te, che dal gran Padre sei salito.
Preziosi scrigni al mondo hai regalato che racchiudono i saggi tuoi pensieri, amore per la vita ed il creato speranze, fede, sentimenti veri.
In cieli spenti con le tue parole le stelle torneran sempre a brillare ed in freddi giardini, senza sole, potranno ancora i fiori germogliare.
Dal nuovo mondo, libero e leggero vedi colei che ti fu sempre accanto con tanto amore semplice e sincero. Consola e asciuga il suo sommesso pianto. |
PAGINE BIANCHE
Vedi sopra i capelli c'è l'argento che il tempo, nel passar, ti ha regalato; ciò che vuoi ricordare in un momento da fitte ragnatele è imprigionato. L'album della tua vita guardi allora vedi una culla e senti due manine che ti asciugano gli occhi mentre ora solo nei sogni sono a te vicine. Poì cerchi ancora, un pò di gioia vuoi, avida sfogli con le mani stanche, ma senza quei ricordi d'ora in poi ci son solo, per te, pagine bianche. |
MEMORIE
Notte insonne. Memorie ancorate al mio cuore, rimpianto di teneri affetti, visione di volti adorati, di tempie imbiancate, di labbra in preghiera. Scorrevan le dita un rosario dai logori grani.
Notte silente. Echi di nìnna nanna, parole sommesse di fiabe e racconti, scoppiettar di folletti danzanti da bocca vorace inghiottiti.
Notte di quiete. Immersa in ricordi sbiaditi mi colgo beata, ad asciugar le lacrime della mia nostalgia. |
E’ CALATO IL SIPARIO
I tratti del viso distesi raccontan pensieri sereni visione agognata! Ti guardo e a ritroso cammino in verdi sentieri lontani teatro d'illusioni, palcoscenico di stracci, felicità inventata, quando il poco pane aveva il sapore del sale. Poi lusinghieri meritati successi nulla cambiarono al tuo vivere semplice e buono, mentre abissi di cruda realtà e lamiere contorte imprigionarono sogni e speranze. Velocemente il sipario è calato sulla scena delle vita, ed io fra lacrime amare e fiori recisi cerco e cercherò sempre il tuo viso, il tuo sorriso amico.
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ANTICHE PRIMAVERE
Bionde spighe mature ondeggiano al vento, profuma l’erba nuova ricamata di viole e margherite. Vaghi sciami di rondini lassù nell’azzurro infinito, la natura è in festa! Ride beffardo il sole delle mie rughe del mio passo stanco, del mio pensar di antiche primavere. Primi innocenti amori sbocciati fra le rose, finiti fra le ortiche pungenti. Fiori di gioventù carezzati, non colti. Inquietante, sospirata attesa di pronunciare un sì, di una fede lucente, un bianco velo, nuvola densa d’amore. Ride beffardo il sole perché una lacrima bagna il mio viso. E’ la dolce carezza dei ricordi
Luigina Parenti
Primavera 2011 |
L’ULTIMO VOLO
Soltanto un nome scritto sulla sabbia, una chitarra muta, abbandonata, disperate poesie gridate con voce di pianto confuse con l’urlo del mare. Due mani tremanti carezzano la morte. Sarà l’ultimo volo! Giunge un’eco, un sussurro, una preghiera, una voce accorata raccomanda. O vento dolce della primavera, polvere bianca disperdi oltre barriere di delirio e pianto! L’eco si perde nella notte nera.
Luigina Parenti |