Casella di testo: CALDA ESTATE

Dall’irte cime e 
lungi dal pendio 
grava il sole di calore. 
All’ara chiatta del meriggio 
non spira il vento la tua voce.
Solitaria all’ombra 
di verdi felci 
solgo poggiare 
le stanche membra.
Vagano 
sull’odorato muschio 
le mie luci 
a una sorgente fresca/ 
ove vergini acque 
mostrano le fresche zampille 
all’acque morte.
Fra sito di fieno e 
fiacche rame 
odo vibrar un usignolo/ ne
la quiete calura 
gracchia la rana sul greto 
al crepitar di cicale sull’olivo.
Afa d’intorno… 
afa da lungi…. 
Sogna il rurale
a l’alitar del grano 
il mietere di domani.
Casella di testo: A TE DI NOVEMBRE
A mio Padre
Nel muto tramonto, gelido 
Del primo inverno
mia gentile paterna immagine che 
di dolci lieti canti ... solevi 
nel tuo perpetuo canto ... destare
in ciel
novelle aurore e lieti 
raggi di sole 
e per le vie d'intorno 
ai silenti borghi ... lievi 
cantici di gioiose acque 
che il perenne 
Magno a tuo allegro cantor 
armoniava la risonanza nei
cuori tristi e lieti l'umane genti.
A te mia paterna grata immagine già
le dee Parche 
al tramontar dei rosastro sole 
coi fili di vita argentata tessevano 
nel natio sbocciare
di bianchi fiori, ai primi 
di funesti
dei Gloriosi Santi
il morir del tuo gioioso canto.
E tacquero gli  augelli
e non arrisero
sui fiori bianchi le
stelle.
Casella di testo: PER NON MORIRE DI NOSTALGIA

Come in dolce sogno morbido e leggero
Passo per passo errando
come il vento andai ... lungo 
il silente sentiero, ove dell'olivo 
le pendolanti fronde, segrete 
coprirono dei giovani fanciulli i
dolci sguardi e il tenero sospiro.
La nova luna di luce
radiava ancora, fra tenera erba 
come nell’età passata... quando
i rosei corpi nel morbido letto muta
muta corteggiava.
E parea li, in quell’odorosa quiete,
di udir, fra fresche fronde,
lo scricchiolar dei grilli, e
le antiche serenate.
E piano, piano leggera come augello ballerina
Frusciai giù per l’umida gola… ove
Candida sorella acqua
Nella vecchia valle fra luccicanti lucciole
Un dolce cantico, accennava.
E parea dir, fra quelle gioiose vene, sei
Ritornata? Vedi,
io son sempre la stessa, ma tu che cerchi
della giovin rugiada…
non c’è più scintilla
restano i sogni che non si destan mai.
Or fioca lenta e timida risposi
Ciò che ai molli occhi
Grata immagine porgeva 
Son tornata…
Son tornata sai… per non morire di nostalgia.
Casella di testo: IL VENTO

Piccoli gridolii
nell'aria
s'alza un soffio
di penna confusa
il cielo si copre
di cenere grigia
che par disegno
bambino ovale imperfetto/
il canneto si inchina
in culla
socchiude
un calore celeste
s’annida ogni forma
pennuta - felina
un fischio nell'aria
il vento reclina
si abbassa rabbioso
si punge/ di rabbia
si acquieta/ il
cielo di luci ritrova
la penna smarrita.

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